I composti farmacologici possono vantare molteplici proprietà, a seconda della struttura chimica, favorendone diverse applicazioni: uno dei casi di maggior interesse riguarda gli usi dell’acido borico, che vanta svariate indicazioni – in particolare nella sfera clinica. L’acido borico disinfettante è stato destinato in tal modo per le proprietà scoperte attorno all’800 durante lo studio di alternative naturali nel campo della disinfezione, convertendo il composto dalla formula mineraria naturale in acido borico in soluzione cutanea.
Proprio in tale campo la farmacocinetica, all’interno degli studi di farmacologia, ha scoperto come l’uso dell’acido borico fosse diverso a seconda della somministrazione che, come noto, varia per tempi d’assorbimento ed efficacia a seconda della strada scelta. Da tali presupposti oggi è possibile accedere alla scheda di sicurezza dell’acido borico, scoprendo come la somministrazione topica sia poco assorbibile rispetto ai valori di assunzione orale, viste le proprietà chimiche dell’acido borico in soluzione, tali da renderlo uno dei composti maggiormente assimilabili nel panorama con un emivita pari ad un paio d’ore, variabili a seconda del peso e dell’età del paziente oltre che della propria funzionalità renale.
Tali fattori, considerando anche i residuati a causa della difficoltà di escrezione metabolica, inducono a porre delle avvertenze sull’utilizzo dell’acido borico che, come per altri farmaci di pari caratteristiche, richiede un attento monitoraggio clinico oltre che specifiche indicazioni terapeutiche per l’acido borico per una corretta assunzione, tali che possano evitare una tossicità facilmente riscontrabile nel sistema. Per tali motivi la solubilità dell’acido borico necessita di un’indicazione medica, appositamente delineata dopo diagnosi per il singolo caso d’infezione per il quale diventa inevitabile il ricorso ad un disinfettante con le caratteristiche proprie dell’acido borico.